L’amore ai tempi della dentiera

A cura della dottoressa Silvia Senestro

Il tempo delle mele non è più a 15 anni. Il numero crescente di separazioni e divorzi immette sul mercato amoroso interi plotoni di speranzosi di ogni età che, incuranti delle esperienze fallite e delle batoste subite, si danno da fare per trovare l’anima gemella.

Vediamo quindi come se la cavano, queste mele mature alla ricerca dell’amore.

Per chi vive in piccoli paesi, i luoghi in cui è possibile fare nuove conoscenze stanno sulle dita di un soldato a cui è esplosa una granata in mano. Dalle nostre parti esistono un paio di pilastri storici per gli incontri fra diversamente giovani: uno è più indicato per i tipi passionali che amano il Latino Americano e lo strusciamento; il secondo lo consiglierei invece a chi ha gusti più bucolici ed alle donne che per il loro futuro sognano un casiné.

Recentemente li ho visitati entrambi, per cui permettetemi una digressione personale. Nel primo caso le mie disabilità di danzatrice ed il mio aspetto da maestrina severa hanno fatto sì che venissi esclusa dalla movida nel giro di venti minuti, per cui ho finito per fare da arredamento in un angolo della zona bar; nel secondo, sono stata baccagliata con insistenza da un allevatore che mi ha raccontato le procedure di inseminazione artificiale dei suini con una tale dovizia di particolari da rendermi impossibile finire di bere la densa e lattiginosa Pina Colada che avevo in mano, per cui sono corsa a vuotarla nel lavandino e ho proseguito la serata di nuovo in solitudine, sobria ed infelice.

Ma passiamo ai casi più fortunati della sottoscritta. Gli amori maturi sono passionali? Sì, lo sono eccome. I cinquantenni di oggi corteggiano e si accoppiano basandosi sulle reminiscenze di gioventù (e negli anni ’80 e ’90 sì, che sapevamo divertirci) e dei film visti da lì in avanti. Una sintesi fra Mork e Mindy e Titanic, insomma.

Ispirati, fiduciosi come chi non ha imparato un fico secco dalle esperienze pregresse e ringalluzziti dal vento delle passioni, gli – anta copulano come trichechi, spinti dal motto “ogni lasciata è persa”, dal presagio che “questa potrebbe essere l’ultima” e rassicurati dal metodo anticoncezionale più sicuro al mondo: la menopausa.

Oltre una certa età, inoltre, le persone tendono ad affrancarsi dagli stereotipi di bellezza imposti da social e tv e a vivere il proprio corpo e quello del partner con maggiore serenità. Perdoniamo quindi le nostre ed altrui pancette, maniglie dell’amore, vene varicose e brutture varie con una benevolenza reciproca che sa quasi di collusione. Io faccio schifo, ma in fin dei conti fai schifo anche tu. E quindi che ce frega?

I cinquantenni innamorati, però, sono soprattutto teneri. Lo sono perché la vita ha insegnato loro che la felicità capita raramente e che quando arriva, bisogna acchiapparla e ringraziare. Quello che molti giovani non hanno ancora appreso e che non sanno applicare nelle relazioni, è la gratitudine.

A proposito di gratitudine, vorrei concludere dedicando due parole a Tinder, Meetic e simili. Per chi non lo sapesse, si tratta di applicazioni dedicate agli incontri, scaricabili su pc e telefono. Da alcuni vengono derise o demonizzate, ma secondo me possono offrire possibilità concrete a quanti hanno difficoltà a conoscere nuove persone. Lo dico spesso ai miei pazienti: sono poche le cose del tutto buone o del tutto cattive; quasi sempre, dipende dall’utilizzo che uno ne fa. I siti di incontri aprono mondi vastissimi in cui c’è un po’ di tutto, incluse le fregature, ma può capitare che in questa immensità si riesca a trovare qualcuno che fa per noi anche se non balliamo il Latino e non ci interessa l’inseminazione dei maiali. Per chi vive in piccoli paesi sperduti e avvolti dalla nebbia (anche culturale e sociale) possono essere una manna.

E poi su Tinder possono succedere cose pazzesche: giri, tuiri, guardi i profili, e ad un certo punto ci trovi il tuo ex marito. Ad una mia amica è successo. O mannaggia, anche qui?! Soffochi una risata, passi oltre e finalmente capisci il significato della frase: “finché morte non vi separi”.

redazione

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