Questo mese, dopo un lungo rodaggio riservato ad argomenti tutt’altro che bollenti ed approfittando del fatto che a mia mamma è calata la vista, vorrei deliziare i lettori della Pancalera dissertando di sesso.
Sesso: se ne parla tanto e se ne fa poco. I tempi sono quel che sono, gli istinti vengono sublimati in attività pigre e passive e nell’illusione di appagare il cervello a scapito del corpo ci siamo trasformati in soggetti molli e privi di passione.
Vale per i ragazzi che, pur trascorrendo tutto il loro tempo libero a letto, lo fanno in compagnia del telefono guardando di tutto, facendo esperienza di nulla e anelando ai cuoricini; vale per i meno giovani che si sono arresi di fronte alle delusioni e ai grovigli dell’amore e soprattutto vale per chi vive una relazione stabile.
Non è vero che il matrimonio è la tomba dell’amore: anche nei rapporti più sgualciti e fiacchi qualche refolo di sentimento tende a sopravvivere; a soccombere, invece, é la passione.
L’errore è considerare la sessualità come un sovrappiù, un’aggiunta di cui volendo si può fare a meno come il dessert alla fine della cena. Che si fa fatica a prepararlo, bisogna ricontrollare la ricetta perché non si ricordano i passaggi, si consuma in due minuti e ripensandoci dopo non era poi quel granché.
Una vita sessuale felice ed intensa é invece fondamentale e non sostituibile per star bene, per ammalarsi di meno, sentire meno il dolore, contrastare mille malesseri di tipo psicologico come l’ansia, la tendenza a rimuginare, la paranoia.
Se siete interessati all’argomento, provate a leggere “L’orgasmo terapeutico” di A. Héril: me lo consigliò tempo fa una mia ex paziente da cui ho imparato molto. Questa signora, pur facendo i conti con una malattia cronica e progressiva, non solo non aveva alcuna intenzione di rinunciare ai piaceri della vita anzi manifestava una predilezione per tutto ciò che è anche un filo rischioso e sopra le righe: temeraria, edonista, disubbidiente. Inutile specificare che copulava come un capriolo ad agosto e che ciò costituiva la più rassicurante fra le sue attività. Certo, la malattia restava, ma non le impediva di essere godereccia, colorata, curiosa e, per molto del suo tempo, felice.
Fate sesso, quindi, con gioia e con trasporto. Dedicatevi anche se siete stanchi o avete una vita complicata, anzi di più proprio per queste ragioni. Fatelo anche se non ci sono tutte le condizioni perfette; non avete bisogno di chiedere il permesso a nessuno, non ci sono moduli da compilare né pratiche da depositare, mica dovete ristrutturare casa. Più siete infelici più meritate di fornicare.
Fate l’amore anche senza o con poco amore; spero di non scandalizzare nessuno dicendo che senza sentimento non sarà proprio la stessa cosa ma che può avere il suo perché. A ben pensarci, nei film ad alto tasso erotico i protagonisti hanno sempre qualche magagna per cui non dovrebbero proprio star lì. Eppure sembra che se la spassino un bel po’ anche se non sono Mirko e Licia.
Siate diversi da come vi conoscono tutti: il vostro partner sarà felice di relazionarsi con la versione più maleducata e torbida di voi.
Spendiamo molto tempo e soldi nella ricerca del benessere (anche andando dallo psicologo) e non ci ricordiamo che a volte ciò che ci serve si trova già in casa ma l’abbiamo dimenticato in fondo alla credenza: è il peperoncino.