Un viaggio tra natura, musica e storia attende il pubblico domenica 25 maggio alle ore 16 nel maestoso Salone d’Ercole del Castello di Racconigi. L’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto, diretta da Alberto Conrado, presenta I piaceri della campagna e della foresta: un concerto immersivo che, con la musette barocca e i corni da caccia, rievoca la vita nelle corti europee tra Seicento e Settecento. Un omaggio sonoro al patrimonio naturale e culturale delle Residenze Reali Sabaude.
L’evento è inserito nella rassegna musicale Cerimoniale e Divertissement 2025, progettata dall’Accademia di Sant’Uberto per le Residenze Reali Sabaude. Le iniziative musicali sono sostenute dal bando del Ministero della Cultura riservato al Patrimonio Immateriale UNESCO (arte musicale del corno da caccia, riconoscimento 2020), Fondazione CRT e soci dell’Accademia.
Il programma musicale intende sottolineare lo stretto legame tra residenza e parco attraverso strumenti che evocano spazi naturali, come il corno da caccia e la musette barocca, promuovendo la sinergia tra patrimonio “materiale” ed “immateriale” UNESCO.
Il concerto
Il programma prevede musiche per musette di Joseph Bodin de Boismortier, Jacques-Christophe Naudot, Esprit-Philippe Chédeville, Michel Corrette; e per corno da caccia barocco, di Johann Gottlieb Graun, che operò inizialmente alla corte di Dresda e poi di Prussia, e di Francesco Barsanti, musicista italiano molto attivo a Londra.
Il concerto è gratuito con biglietto di ingresso al Castello, su prenotazione (tel. 011 8195035, tutti i giorni dalle 10-18).
Esecutori: Jean-Pierre van Hees, musicista di fama internazionale belga (musette baroque), Giorgio Pinai, traversiere; gli archi Alessandro Conrado, Gabriele Cervia, Federica Rolli, Clara Ruberti, Francesca Zerbo; Stefano Bolla, Timpani; Matteo Cotti, basso continuo. La parte del corno da caccia barocco è affidata ad Angelo Falzarano e Sergio Notarangelo, che seguono il corso di formazione dell’Accademia di Sant’Uberto nella sede musicale alla Reggia di Venaria, tenuto dal M° Ermes Pecchinini, nel quadro del finanziamento Legge 77/2006, UNESCO, assegnato all’arte musicale dei suonatori di corno da caccia. Gli strumenti originali barocchi sono messi a disposizione dei giovani musicisti dall’Accademia di Sant’Uberto.
Il concerto è gratuito, incluso nel biglietto ordinario d’ingresso al castello, con le tariffe ed esenzioni previste. Per informazioni, è possibile contattare l’accoglienza del Castello di Racconigi al numero 0172 84005.
Musette e corno da caccia
Musette barocca o “di corte” e corno da caccia sono i due strumenti solisti principali del programma che, nella musica francese fra XVII e XVIII secolo, evocano la natura, la tranquillità bucolica e la caccia a cavallo con i cani da seguita, la vènerie. Da un lato, il mondo della campagna, con le sue storie d’amore e le sue danze, dall’altro il divertissement per eccellenza dell’aristocrazia, la “Venatio Regia”, rappresentativa del contesto educativo delle élites e status symbol. Due diversi aspetti della natura, dunque, così come veniva vissuta e percepita presso le corti tra 1600 e 1700.
La musette barocca è una cornamusa da concerto frutto di complessi e raffinati miglioramenti apportati da grandi maestri in Italia e in Francia, dal Rinascimento in avanti. È attribuito a Leonardo da Vinci l’impiego di un mantice da tenere “sotto il braccio” per alimentare la sacca d’aria dello strumento, anziché fornirlo di una presa dalla bocca, che avrebbe “gonfiato” le gote. Nel simbolismo dell’epoca, sul palcoscenico dell’opera, personificava l’amore, la tenerezza, l’innocenza e la pace.
Il corno da caccia, invece, strumento naturale circolare nato nella seconda metà ‘600 per trasmettere complessi ed articolati segnali nella foresta, richiesti dal cerimoniale della vénerie, passò rapidamente alla musica d’arte, dove avrebbe comunque conservato, fino a oggi, il valore evocativo di spazi naturali ed anche pastorali.