Orto, anche chi non è agricoltore può tornare a coltivarlo

Coltivare l’orto è possibile. Lo ha precisato ieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Non è consentito nelle seconde case

In Piemonte come in tutt’Italia si può tornare a gestire gli orti. Lo precisa la faq presente sul sito del Governo e lo ha confermato ieri sera il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. E’ chiarito nelle “domande e risposte” sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle voci “Agricoltura, Allevamento e Pesca” oltre che “Attività produttive, professionali e servizi”. E’ possibile coltivare gli orti anche se non sono nello stesso Comune e anche per chi non è agricoltore. Per chi svolge una attività, anche se non è iscritto ad alcun registro per le imprese, si fa comunque riferimento al codice Ateco di appartenenza dell’attività effettivamente svolta. Quindi essendo l’attività di orto attività agricola, fanno tutti riferimento a questo codice Ateco, a prescindere dal fatto che siano agricoltori o meno. Resta vietato raggiungere, per qualsiasi motivo, le seconde case. E non si potrà andare negli orti annessi alle seconde case. 

Queste precisazioni sono molto importanti – spiegano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem e Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte – E ringraziamo il Ministro Bellanova per le faq oltre a Mino Taricco, Deputato, per aver comunicato e precisato che sono tre le faq che chiariscono la materia e non solo una come avevamo inizialmente considerato. Non è semplicissima l’interpretazione e servono buon senso e coordinamento delle regole. Questo per evitare parziali interpretazioni su porzioni di territorio piemontese e nazionale. Per ora ripartiamo da qui, dagli orti e dai piccoli poderi, dall’autoproduzione, fondamentale per moltissime famiglie, non solo nelle aree rurali e montane“.

Certificare lo spostamento

È dunque consentita la cura e manutenzione di orti e terreni privati, ed è consentito spostarsi per raggiungerli. Anche nel caso in cui siano in Comuni diversi da quello di residenza. E’ però necessario certificare la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicare il percorso. Resta  il divieto di spostarsi in un altro comune per la cura di giardini ed orti di seconde case.

redazione

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