Ancora due visite a Tenuta Berroni in una insolita versione serale

A poco più di un mese dalla sua riapertura dopo il il ritrovato splendore delle origini, Tenuta Berroni -nobile residenza di villeggiatura nella campagna di Racconigi, proprietà della famiglia di Castelbarco Visconti– ha programmato per il 15 ed il 29 settembre le ultime visite di stagione in un’insolita versione serale (unico orario: ore 19.30).

Un doppio saluto all’estate  in versione notturna, nell’atmosfera del tramonto, di luci ed ombre che ammantano ogni cosa di una magica suggestione. 

Il 15, in occasione di NOTTURNO IN VILLA, Tenuta Berroni, dal XVIII secolo nobile residenza di villeggiatura nella campagna di Racconigi, accoglierà gli ospiti per raccontare sé stessa, la storia di famiglia, rivivere abitudini, curiosità storiche e di stile che ne hanno accompagnato oltre due secoli di storia.

Il 29, quasi a voler approfondire il tema della prima visita, DICERIE E CURIOSITA’ A TENUTA BERRONI ripercorrerà le vicende di una misteriosa e ricca contessa ed uno spendaccione impenitente, di una figlia illegittima ed un sindaco imprenditore, di due gemelli prematuri, un eroe di guerra, una sposa scambiata…

Per ambedue le visite, unica partenza ore 19.30. Appuntamento al parcheggio dell’Agrigelateria.

Costo: € 10 a persona. Visita gratuita per i bambini fino a 7 anni, prenotazioni obbligatoria ( Max 20 partecipanti per gruppo) sul sito www.tenutaberroni.it/visite-guidate-ita.

TENUTA BERRONI: DAL PASSATO RINASCE IL SUO FUTURO

Tenuta Berroni fu costruita nel 1773 nella piana alle porte di Racconigi – località fra le più amate dai Savoia – come dimora di villeggiatura per il nobile Ignazio Bernardino De Laugier, banchiere e negoziante di origine francese (più precisamente di Barcellonette), che sposò Marguerite Clericò de Janzè da cui ebbe un figlio, Giacomo.

Colto ed interessato all’antichità, De Laugier affidò l’incarico all’architetto Rambaudi e per i decori a Giovanni Battista Borra, architetto e disegnatore di Dogliani, molto attivo anche in Inghilterra, che con molta probabilità realizzò, insieme a Benedetto Alfieri, architetto di Corte, anche alcuni interventi di restauro a Palazzo Isnardi di Caraglio in Piazza San Carlo a Torino. In qualità di disegnatore, seguì poi James Dawkins e Robert Wood in campagne archeologiche che portarono alla scoperta di Palmira e Balbech. Esperienza che, secondo la moda del tempo, si ritrova in un quadro all’interno della Tenuta, caratterizzato da uno sfondo di rovine classiche.

Circondata da uno splendido parco su cui affaccia anche la cappella privata, tuttora consacrata, il complesso architettonico dei Berroni si ispira stilisticamente agli chateaux alla francese. Al tempo isolata, nel pieno della campagna, grazie alle produzioni delle quattro cascine che si estendono simmetricamente ai lati della residenza nobiliare, era del tutto autosufficiente.

All’interno si conservano splendide decorazioni e arredi commissionati ai numerosi artisti che lavorarono all’ampliamento del Castello Reale di Racconigi, nel 1832 affidato da re Carlo Alberto a Pelagio Palagi.Tra questi spicca il mobiliere Henry Peters che realizzò gli arredi della cosiddetta Camera di Carlo Alberto, recentemente esposti nella mostra “Da Peters al Liberty” al Palazzo Reale di Genova. Le periodiche visite (durata circa 1 ora e 30) si rivelano un coinvolgente viaggio a ritroso nel tempo che inizia nel Grande Salone d’Onore su due piani il cui ornato, disegnato dal Borra, conserva gli originari stucchi di celebri decoratori comaschi e luganesi. Sala dopo sala, si ha l’impressione di entrare in una dimora in assenza dei proprietari, apparentemente usciti per fare una passeggiata. Ammirando oggetti ed accessori in grazioso disordine in ogni stanza, si colgono le abitudini, le mode ed i vezzi del tempo: dalla tavola preparata per una cena elegante, ai vestiti d’epoca appesi nelle camere da letto sino alle suppellettili della stanza da bagno …

Cornice naturale del complesso dei Berroni è il parco storico. La sua forma attuale è il risultato di successive riqualificazioni che hanno interessato l’intera Tenuta fin dai primi dell’ottocento quando Giacomo Pregliasco, illustre paesaggista di Corte, mise mano all’anonimo progetto originario rielaborandolo in forme romantiche (1819) e conferendogli quel fascino discreto che ancora oggi si apprezza durante le piacevole passeggiate lungo le sponde del laghetto, al riparo delle alte fronde di alberi pluricentenari. Una recente pulizia radicale del parco ha messo in evidenza la grotta, il belvedere del vigneto, la darsena del laghetto con le sfingi ed altri leggiadri fabbricati presenti nei disegni di Giacomo Pregliasco.

Da sottolineare la presenza di querce, faggi  ginkobiloba plurisecolari, un viale di platani occidentali, un platano monumentale di fronte alla Villa oltre a numerose ed interessanti essenze che popolano i vialetti ed i prati: stupenda la fioritura di massa dei narcisi selvatici, di violette odorose e di primule. A maggio è la volta dei mughetti e della bella collezione di peonie erbacee e più tardi delle rare peonie arboree. Tante le rose antiche inglesi e ortensie che, complice la passione della padrona di casa, aumentano di anno in anno e inebriano con il loro intenso profumo ogni angolo in cui trovano riparo.

A metà ‘800 la leggiadra residenza fu acquistata dal Conte Carlo Ceriana Mayneri padre di uno dei fondatori della Fiat – nonché trisnonno di Alessandra Castelbarco Visconti -, che ristrutturò la villa su progetto dell’architetto Conte Carlo Ceppi, ingegnere ed architetto torinese che a Torino realizzò la Fontana dei 12 Mesi nel Parco del Valentino, la facciata della Stazione di Porta Nuova e numerosi edifici privati, connotati da decori di gusto eclettico e Liberty torinese. A lui si deve la sopraelevazione di un piano della villa che, nel rispetto dello stile, ne ha reso unico l’insieme;  la ristrutturazione della corte di San Giorgio e l’ammodernamentodelle strutture agricole arricchite di modernissimi granai con soluzioni innovative per l’epoca.

Abitata stabilmente dalla fine degli anni ’80 dalla contessa Castelbarco, Tenuta Berroni ha avviato una significativa e costante opera di manutenzione e ristrutturazione della dimora, destinando alcune sue parti all’accoglienza di ospiti, feste, ricevimenti, eventi privati di alto livello e riprese cinematografiche.

La corte di San Giorgio, dove si trovavano le scuderie, il ricovero delle carrozze e gli appartamenti del cocchiere ripensati da Carlo Ceppi, accoglie ora la Foresteria (Casa vacanze). Due appartamenti di circa 90 mq ciascuno, composti da un ampio salotto con angolo cottura, una camera da letto con vista panoramica e un ampio bagno, arredati con gusto e pensati per accogliere soggiorni di piccoli nuclei famigliari, con particolare attenzione alla privacy e alla quiete. Un piccolo mondo a sé con accesso diretto dal parco, giardino privato con possibilità di parcheggio, un’entrata al pian terreno, una scalinata ed un corridoio che porta alle due unità.

Nell’autunno del 2019, Sándor e Michelle Gosztonyi, figli della Contessa Castelbarco Visconti, dopo un attento recupero della Cascina San Giuseppe, hanno dato vita ad Agri Berroni, agrigelateria nata dalla volontà di recuperare le tradizionali produzioni agricole delle cascine che sin dalle origini facevano parte del complesso architettonico. Oggi, grazie anche al supporto di un piccolo staff giovane e motivato, qui nascono diverse linee e tipologie di gelati artigianali mantecati e confezionati prodotti con materie prime delle dipendenze agricole della stessa Tenuta o di cascine limitrofe.

IL FUTURO DI TENUTA BERRONI

Il futuro della Tenuta è iniziato nel luglio 2020. Sándor Gosztonyi, ora impegnato in prima linea al fianco della mamma, la Contessa Castelbarco e della sorella Michelle nella conduzione della proprietà, iniziò in quei mesi l’iter burocratico necessario, con avallo ella Sovrintendenza, ad avviare il restauro delle facciate segnate dal tempo.

redazione

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