Per riflettere sul Giorno del Ricordo, Racconigi ha invitato Giuliana Donorà (giornalista pubblicista nata a Torino nel 1973 ed esule istriana di seconda generazione) per presentare e commentare le vignette satiriche di Gigi Vidris. L’incontro si terrà martedì 11 febbraio alle 18 nella sala consiliare.
Le vignette, tavole a china realizzate tra il 1945 e il 1947, provengono dall’esposizione itinerante “Gigi Vidris, un artista istriano da ricordare”. Vidris le aveva realizzate per il settimanale satirico “El Spin”, foglio d’informazione che veniva stampato a Pola (Istria) quando la città era governata dagli alleati. Le sue pagine raccontavano con umorismo amaro le vicende della città e ne interpretava l’animo con genuina sincerità. I tempi non volgevano al sereno e l’esodo stava per abbattersi sul destino della città, in questo contesto “El Spin” diceva ciò che era vero, usando umorismo ma anche satira e sarcasmo, esprimendo la sua polemica verso i nuovi governatori.
Le opere di Vidris sono quindi una preziosa testimonianza sia storica che artistica e con le immagini raccontano gli anni difficili dell’immediato dopoguerra che hanno portato il popolo istriano, fiumano e dalmata all’esodo forzato dalle proprie terre.
«Quello che oggi ricordiamo con queste vignette è proprio il drammatico esodo giuliano dalmata, un’importante pagina della nostra storia che non possiamo e non dobbiamo dimenticare» commenta Andrea Capello, consigliere con delega alla Cultura.
«Le opere di Gigi Vidris raccontano con forza e sensibilità il difficile periodo che ha segnato la vita del popolo istriano, fiumano e dalmata – prosegue Capello – sono una testimonianza straordinaria di quella che è stata una tragedia vissuta da migliaia di persone costrette a lasciare la propria terra. Come Amministrazione riteniamo che sia nostro dovere non solo ricordare queste vicende, ma anche fare in modo che le nuove generazioni siano consapevoli di ciò che è successo».
Chi era Gigi Vidris
Gigi Vidris, stimato pittore nato a Pola nel 1897 e morto a Torino nel 1976, con i suoi disegni ha collaborato per molte testate giornalistiche italiane, sia prima che dopo la Seconda guerra mondiale.
Ha esposto i suoi lavori alla Biennale di Venezia e all’EXPO di Montreal (Canada) nel 1967.
Si è dedicato alla satira politica in particolare negli anni dal 1945 al 1947 quando ha lavorato per il foglio settimanale “El Spin”, per il quale ha realizzato puntualmente le copertine, raccontando con il suo “pungente” pennino a china la propaganda politica della Federazione Jugoslava nella zona B dell’Istria.
Nei due anni di collaborazione a “El Spin” ha inoltre illustrato le vicende e i personaggi politici a cui erano legati il destino di una regione italiana e del suo popolo che, alla fine, per salvarsi la vita ha dovuto scegliere la via dell’esilio. Dopo l’esodo ha collaborato con la stampa degli esuli ed anche con quella torinese e nazionale.
Dal 1950 al 1956 è presente settimanalmente sul “Candido”, illustrando gli avvenimenti politici mondiali, sia con i famosi paginoni che con molteplici vignette, che lo rendono apprezzato e noto in tutta Italia ed anche all’estero.