Il nuovo libro “Ritorno a Sfacteria” di Giovanni Bonavia edito da Fusta Editore verrà presentato a Racconigi nella sera del 9 maggio
Nella serata di venerdì 9 maggio, alle ore 21, a Racconigi presso il salone sociale appartenuto alla Società Operaia di Mutuo Soccorso in via Carlo Costa 23, verrà presentato il libro Ritorno a Sfacteria di Giovanni Bonavia (Fusta Editore).
Il libro
Il racconto sfocerà nella proiezione di Sfaktirìa, cortometraggio tratto dal monologo teatrale 9 maggio 1825, nel quale Santorre narra l’ultima ora della sua vita narrazione volutamente soggettiva e surreale.
L’ambientazione è Pylos, nella sacra Messenia ancora popolata di antiche divinità mai realmente tramontate. Il protagonista, fugace ma provvidenziale, è proprio Santorre stesso, che dona ai suoi sbalorditi destinatari un’estrema profezia.
Giovanni Bonavia racconta il suo incontro con Santorre di Santarosa, eroe della libertà e profeta d’Italia. E soprattutto uomo di disarmante nobiltà interiore e destinato a una fatale, progressiva, lacerante solitudine.
Descrizione
Un vecchio scrittore parte per la Grecia immortale, terra della memoria e del ritorno. Viaggiano con lui il bizzoso furgone arancio e la compagna dall’animo audace.
Con sé porta un romanzo mai pubblicato, mai dimenticato: la vita, i giorni di Santorre di Santarosa, nobile saviglianese, patriota risorgimentale, rivoluzionario romantico, uomo d’idee e d’azione.
Mentre i luoghi amati tornano a parlare, tutto si tinge di magia: incontri sorprendenti, segni, antiche amicizie che riemergono dai ricordi. E proprio Santorre, l’eroe incompiuto, si fa presenza viva, offrendo all’autore una profezia che cura e trasforma.
Il tempo si spezza, le stagioni dell’anima si sovrappongono. Il congedo dalla Messenia non segna la fine ma l’inizio di una nuova fioritura.
Un video – fruibile mediante il libro – completa questa esperienza narrativa: sulla rupe di Sfacteria, mentre scorre l’ultima ora della sua vita, Santorre si confessa e ci affida il proprio testamento spirituale. Parole che parlano ancora a chi sa ascoltare.