Il Castello Della Rovere di Vinovo ospita la mostra “Enigmi Dipinti”

Le grottesche sono grandi pitture decorative di soffitti e pareti a cui si dedicarono pittori del calibro di Raffaello, Pinturicchio, Giulio Romano, Giorgio Vasari a tanti altri.

Il Comune di Vinovo organizza, all’interno dell’antico Castello Della Rovere, una mostra dal nome “Enigmi dipinti. Dalla Domus Aurea di Roma al Castello di Vinovo”. All’interno della mostra si presenterà un universo enigmatico dove si mescoleranno i sogni della fantasia umana, trasformati in grandiose opere d’arte.

La mostra

La mostra si apre con il passaggio attraverso un corridoio alle cui pareti sono esposte incisioni che risalgono a inizio Cinquecento, dall’artista tedesco Heinrich Aldegrever, stampate in gigantografia su materiale specchiante.

Si prosegue nel Salone d’Onore con un omaggio a Raffaello. Incisioni di Giovanni Volpato dalle Logge vaticane sono affiancate a pregiate maioliche provenienti da Faenza, Casteldurante, Deruta e dalla collezione di Raffaello Pernici di Rosignano Marittimo. Tre archi scenografici supportano grandi “candelabre a grottesca” tratte da disegni minuscoli, ideati per abbellire stanze e cortili di palazzi signorili e castelli, come i fregi in terracotta che ornano il cortile interno del Castello di Vinovo e le pitture nello stesso Salone d’Onore.

Alle pareti sono esposte sia incisioni originali dei secoli XVI-XVIII, sia riproduzioni di arazzi e disegni conservati in collezioni museali. Al centro della sala, due tavoli ospitano ristampe di libri antichi: disegni di grottesche che il pubblico può sfogliare liberamente.

Proseguendo nella Sala degli Stucchi, nella semioscurità, soffitto e pareti si animano, facendo interagire i personaggi tratti da grandi cicli decorativi rinascimentali. Altri personaggi sono nascosti dentro un armadio che chiunque può aprire per scoprirne il contenuto.

La Sala della Torre ospita un prezioso tessuto in seta lavorato a mano con la tecnica del “soprariccio”, con grottesche del Settecento, prestato dal laboratorio veneziano di Luigi Bevilacqua. Nella stessa sala è proiettato unbvideomapping che esalta la bellezza e l’inventiva dei gioielli “mostruosi” ideati agli inizi del Seicento dai fiamminghi Jan e Adriaen Collaert. Le video installazioni vogliono coinvolgere emotivamente i visitatori e proiettarli in un mondo di simboli di cui ognuno possiede la propria chiave.

La mostra, curata dello storico Giordano Berti e della designer Letizia Rivetti, ha un’appendice spettacolare la notte di sabato 25 marzo, nel corso del 3° Festival delle Magie: verrà proiettata “La Grotta dei Sogni”, un grande videomapping sulla facciata del Castello Della Rovere. Nel giardino si svolgono numerosi eventi spettacolari che proseguiranno il giorno seguente.

Miriam Milani

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