Il Piano triennale per la Cultura 2025-2027 è stato approvato oggi in Consiglio regionale: prevede Maggiore coinvolgimento delle aree periferiche del Piemonte, programmazione di lungo termine per garantire stabilità e risparmi agli operatori culturali, maggiori fondi per i settori strategici come la produzione cinematografica e televisiva.
I fondi complessivi previsti ammontano a circa 148,5 milioni di euro.
Il Piano prevede un’attenzione particolare alla partecipazione dei territori meno centrali ai bandi culturali. Torino e, più in generale, i capoluoghi di provincia continueranno a essere strategici, ma la Regione intende dare maggiore spazio ai progetti che nascono nelle aree periferiche, per valorizzare tutte le eccellenze culturali del Piemonte. Tra i criteri di valutazione delle proposte il piano considera anche l’inclusione sociale, le pari opportunità di accesso alla fruizione culturale e l’adozione di pratiche di sostenibilità ambientale.
Tra gli assi portanti del Piano per la Cultura figura anche il rilancio del Sistema Museale Nazionale, finalizzato a garantire una governance integrata tra musei statali, regionali, comunali, diocesani e privati. A questo si affiancano numerosi investimenti mirati a sostenere il ricco patrimonio culturale piemontese, composto da musei, teatri, biblioteche, archivi e altri presìdi del territorio.
Piano per la Cultura: attività musicali e tradizioni linguistiche
Nell’ambito della discussione, è stato presentato dal Gruppo di Fratelli d’Italia, e approvato, un ordine del giorno a sostegno delle attività musicali e delle tradizioni linguistiche piemontesi.
L’atto di indirizzo impegna la Giunta a mettere in campo interventi concreti volti alla valorizzazione del patrimonio musicale come l’acquisto di divise, di strumenti ed apparecchiature musicali da destinare a complessi bandistici o società filarmoniche e al potenziamento delle attività di teatro amatoriale nelle lingue e nei dialetti del Piemonte.
Ha dichiarato il consigliere di Fdi, Federica Barbero, primo firmatario dell’odg e componente della Consulta per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e dialettale del Piemonte: «Le tradizioni linguistiche piemontesi, incluse lingua e dialetti, sono fondamentali per la cultura del Piemonte, e rappresentano un patrimonio immateriale che definisce l’identità della regione. La lingua piemontese, con la sua ricca letteratura e storia, è un elemento di coesione sociale e culturale, testimonianza di un passato ricco di eventi e tradizioni. La sua valorizzazione e promozione è cruciale per preservare questa diversità linguistica e culturale».
«Le attività musicali piemontesi – ha proseguito Marina Bordese, consigliere di Fratelli d’Italia – sono di fondamentale importanza per la cultura della Regione, e svolgono un ruolo cruciale nella promozione della cultura, nella formazione di nuovi talenti e nella coesione sociale. Esse includono sia musica popolare tradizionale che musica di altri generi, non sono solo intrattenimento, ma un vero e proprio motore culturale, sociale ed economico per il nostro Piemonte».