Faule: Molinengo alla festa per i 10 anni della biblioteca

 

FAULE – Compiacersi di trovarsi ospite a Faule, un paese che simboleggia una grande unità e manifesta nella sua piccola comunità un forte senso di solidarietà, anche con la cultura. E’ un po’ questo il primo concetto espresso dal professor Aldo Molinengo, in occasione della festa a coronamento dei 10 anni di apertura della locale biblioteca (aperta per volontà di Maria Luisa Camusso), che nel corso di questo periodo ha visto una lenta e graduale crescita nell’organizzazione e nella gestione culturale dell’archivio bibliografico e non solo.

A questi interventi vanno aggiunti anche il potenziamento e il rinnovamento delle sue strutture. Nel tempo, di pubblico interesse sono stati anche gli appuntamenti di cartello che hanno riunito in sede un buon numero di avventori, attraverso concorsi letterari, mostre e presentazioni di libri. Libri come quelli appunto di Molinengo, insegnante di estrazione culturale dei valori della nostra terra, allievo al liceo classico di Saluzzo, estimatore di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, poi laureatosi alla Facoltà universitaria di Agraria a Torino e successivamente scrittore (ndr. introdotto dalla responsabile della biblioteca Franca Rolfo e dal sindaco Giuseppe Scarafia) che lo scorso 12 dicembre ha evidenziato l’importanza della lettura e dei benefici che produce al cervello con una ginnastica intellettuale, attraverso l’analisi di storie e trame letterarie in cui potersi immergere. «Fino a 50 anni fa era rarissimo avere un libro in casa» ha affermato il saluzzese, sottolineando ancora che oggi, pur avendo le possibilità di possederlo, alcuni sondaggi dei giornali riportano il sempre più purtroppo scarso interesse ad impugnare e leggere un libro, vero valore su carta stampata.

All’appuntamento intitolato “La terra dell’uomo” Molinengo ha raccontato le testimonianze umane figlie della “trasmissione orale” riportate sui suoi libri, dalla civiltà contadina con l’impatto uomo – territorio, alla creazione degli orti spontanei, nati negli anni ’60. Dalla coltivazione, cordone ombelicale che lo lega all’essere umano, alla terra al mercato nelle piazze, generatore di un rito collettivo, prima di stretta necessità, ora anche di svago come il mercato di Saluzzo. Tante le sue storie: dalla vita dei giovani prestati alle campagne, alle filande.

«Non ho la cadenza di Camilleri, ma i miei libri sono sempre usciti negli anni bisestili, scrivere aiuta a recuperare saggezze enciclopediche perdute» sono le parole di Molinengo a conclusione dell’incontro.

Ben apprezzate anche l’iniziativa “Nati per leggere” con la consegna dei libri ai neonati – per incentivare già la lettura ad alta voce – e la mostra fotografica “Il cantico delle creature” di Nicola Fino al Terlab, salone didattico.

Cristiano Sabre

redazione

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