COVID PIEMONTE, 16 OSPEDALI DIVENTANO COVID HOSPITAL. L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «SCELTA INEVITABILE, DOBBIAMO CREARE PERCORSI DEDICATI»
Oltre all’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha disposto la conversione di altre 15 strutture in ospedali Covid, per affrontare l’emergenza sanitaria. E’ crescente in fatti la necessità di posti di ricovero in strutture ospedaliere dedicate.
Ospedali Covid in Torino e provincia
A Torino l’Ospedale Martini (con chiusura del DEA) e parzialmente il CTO (conversione della Medicina del lavoro, parte della Rianimazione e dell’Ortopedia) mentre in provincia di Torino il San Luigi di Orbassano (con una conversione del 50% dei posti letto e Dea aperto) e gli ospedali di Venaria, Giaveno, Cuorgnè, Lanzo e Carmagnola.
Ospedali Covid nel cuneese e altre province
Nel Cuneese gli ospedali di Saluzzo e Ceva, in provincia di Alessandria la Clinica Salus e l’ospedale di Tortona, in provincia di Asti l’ospedale di Nizza Monferrato, nel Novarese l’ospedale di Galliate, nel Vercellese quello di Borgosesia (con Punto di primo intervento – PPI – aperto h24) e nel VCO il presidio COQ di Omegna.
Decongestionare i pronto soccorso
«È una scelta difficile, ma inevitabile, per riuscire a fronteggiare la necessità crescente di posti Covid e dare una risposta immediata che decongestioni i nostri pronto soccorso – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -. La conversione di questi presidi ci consente di destinare ai pazienti Covid dei percorsi ospedalieri completamente dedicati e separati da quelli dei pazienti non Covid. Il sistema sanitario piemontese sta facendo lo sforzo massimo per potenziare il più possibile l’intera rete ospedaliera e territoriale, che l’evoluzione della pandemia sta mettendo a dura prova in tutto il nostro Paese».