Intervista di inizio anno con il sindaco di Moretta Gianni Gatti

Il sindaco Gianni Gatti racconta così il 2023

Il cambio d’anno rappresenta il periodo in cui tirare le somme di quanto fatto e mettere in luce i nuovi progetti in programma. Tempo di bilanci anche per il Comune di Moretta.

Sindaco, quali sono stati i principali interventi sul fronte delle opere pubbliche dell’anno appena concluso?

«Abbiamo messo la scuola al centro. Gli interventi hanno riguardato principalmente l’efficienza energetica e l’adeguamento sismico, ma anche altri lavori di miglioramento strutturale. C’è poi stata la conclusione dei lavori del primo lotto al cimitero comunale, con i nuovi loculi. L’importante intervento di riqualificazione in piazza Umberto I e in via Bollati ha permesso di abbattere una serie di barriere architettoniche. Hanno migliorato esteticamente, e funzionalmente, l’accesso pedonale a piazza Vouneuil sous Biard».

Anche Cascina San Giovanni è stata oggetto di un paio di importanti interventi.

«Sì, il primo ha riguardato l’interno del salone, con la posa di pannelli fonoassorbenti, indispensabili per il miglioramento dell’acustica. Il secondo è stato l’acquisizione di un terreno a ridosso del complesso, che ha permesso di ampliare gli spazi a disposizione delle auto in occasione di eventi e incontri a Cascina San Giovanni».

Restando sul cantiere del centro cittadino, c’è in progetto un secondo lotto?

«L’obiettivo è di proseguire la sistemazione del quadrilatero che circonda il municipio. La piazzetta alle spalle del Comune necessita un intervento e un abbellimento. Diventerà piazza David Rizzio».

Un nome che si è sentito spesso a moretta in questi ultimi tempi…

«Ho sempre cercato di dare il giusto peso alle iniziative sociali, culturali e turistiche, che fanno comunità e molte volte sono un volano, anche per l’economia del paese. Rizzio è stata una piacevole scoperta, che ci ha portato lontano. Non solo in senso geografico, con i due inviti ricevuti dalla Scozia, ma anche in senso metaforico. Ha proiettato il paese in una dimensione culturale diversa, guardando oltre i confini locali. Lo stesso è accaduto con la mostra predisposta per la rievocazione storica su Napoleone a Bard, ma anche con altri eventi. I concerti di Mirko Casadei o Uto Ughi sono momenti che resteranno nei ricordi di chi ha partecipato. La creazione di una De.Co per la menta e il cappone (su cui abbiamo presentato anche un documentario), la crescita di Agenform con la vittoria del bando per la costruzione del nuovo caseificio, l’ideazione della festa della trebbiatura, che vogliamo far crescere, sono piccoli passi di un unico percorso che va in quella direzione».

Parliamo di Villa Loreto?

«Volentieri. La casa di riposo, dopo gli anni difficili della pandemia, è tornata a lavorare a pieno regime. I posti disponibili sono pressoché al completo, il bilancio è sano, e la collaborazione con il Comune è ottima. Stiamo predisponendo inoltre i progetti per partecipare ad un importante bando che riguarderà l’efficientamento energetico. Siamo fiduciosi e speriamo di raggiungere il risultato atteso».

Saranno aperti nuovi cantieri in paese nei prossimi mesi che separano Moretta dalle prossime elezioni amministrative?

«Partirà il secondo lotto al cimitero, già appaltato, con altri 120 loculi e in primavera ripartiremo con una serie di asfalti. Entro la primavera saranno rifatti anche i bagni della caserma dei carabinieri, di proprietà comunale, un intervento da 40 mila euro. Va avanti anche l’iter per ottenere un contributo per la sistemazione del tetto del municipio».

Sul fronte degli appuntamenti c’è qualcosa che bolle in pentola?

«Mostre e incontri letterari sono sempre più frequenti e aumenteranno ancora. Anticipo che avremo un evento dedicato agli antichi mestieri, in particolare all’ebanista Tullio Chiavazza. Oltre ai consueti appuntamenti che, grazie alla collaborazione con pro loco e commercianti, vengono riproposti ogni anno».

In sintesi che voto darebbe al 2023?

«Non sono io a dover dare un voto. Assieme all’amministrazione abbiamo potuto lavorare a pieno ritmo tutto l’anno, soprattutto dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia che, inevitabilmente, hanno frenato l’azione comunale. Ci restano sei mesi prima di tornare alle elezioni, ma se guardiamo quanto ci eravamo prefissati con il programma elettorale, vedo che gli obiettivi sono stati raggiunti. Questo non ci autorizza, ovviamente, a rallentare, ma è anzi uno stimolo a dare ancora di più».

Miriam Milani

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