Sindaci del Cuneese chiedono la riapertura della ferrovia Cuneo-Saluzzo-Savigliano

Mercoledì 8 febbraio la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha inviato, insieme ai colleghi di Busca Marco Gallo, di Costigliole Giacomo Nasi, di Manta Paolo Vulcano, di Saluzzo Mauro Calderoni, di Savigliano Antonello Portera e di Verzuolo Giancarlo Panero, una lettera al presidente della Regione Alberto Cirio, al presidente della Provincia Luca Robaldo e al presidente della Camera di Commercio cuneese Mauro Gola. Con la missiva il territorio compattamente ribadisce l’importanza di sfruttare linee ferroviarie esistenti e di aprire il confronto fra i diversi livelli istituzionali con una tavola rotonda convocata proprio dalla Regione.

La stazione di Saluzzo

«La priorità di tutti noi – scrive la prima cittadina di Cuneo – è riportare a pieno regime la linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano, anche per il trasporto passeggeri. La Germania riapre 1300 km di tratte soprattutto per le merci, per decongestionare le strade. In Piemonte abbiamo grosso margine, visti i 500 km di linee inutilizzate, pari al 25% del totale. Come richiesto anche dal Consiglio Comunale di Cuneo tramite l’approvazione di un ordine del giorno, ci impegneremo al massimo delle nostre potenzialità per riaprire questa e altre importanti linee di collegamento».

«È necessario fare ogni sforzo – aggiungono gli altri sindaci del Cuneese – per sfruttare il patrimonio di linee ferroviarie esistenti, immaginare nuovi scali e collegamenti con terminal e porti».

«La riattivazione della tratta Cuneo-Saluzzo-Savigliano – dichiara Antonello Portera – consentirebbe di decongestionare l’ex statale 589 e agevolerebbe lo sviluppo di un efficiente traffico ferroviario a servizio di ben sette località, oltre a Savigliano anche Cuneo, Busca, Costigliole, Manta, Saluzzo e Verzuolo, e di realtà industriali importanti e caratterizzate da elevati volumi, consolidando sempre più il ruolo dello scalo saviglianese come snodo strategico di tutta l’area».

I collegamenti da migliorare

I rappresentanti del quadrante Sud-ovest della Regione, area che vale un quarto del Pil piemontese, allargano il discorso e le prospettive anche al potenziamento dei collegamenti con il porto di Vado Ligure, perché «la Granda – aggiungono – lamenta uno sviluppo infrastrutturale sotto la media regionale che limita il potenziale di crescita dell’area e presenta una bassa accessibilità alle dorsali logistiche».

Le richieste sono a largo raggio e comprendono il potenziamento della ferrovia Cuneo – Ventimiglia, il completamento della Asti-Cuneo, la riapertura del casello di Marene in ingresso e uscita, la messa in sicurezza dei colli della Maddalena e dell’Agnello, la realizzazione di interventi per “snellire” il traffico sull’asse Cuneo-Pinerolo, la cosiddetta “Pedemontana del Monviso”.

redazione

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