E’ il carmagnolese Daniele Mandarano il nuovo presidente di Arci Torino

Daniele Mandarano, 37 anni, è il nuovo presidente del Comitato Arci Torino. È stato eletto all’unanimità nel corso dell’ottavo congresso Arci, andato in scena domenica 25 maggio alle Fonderie Limone di Moncalieri. Vi hanno preso parte 163 delegati in rappresentanza dei 184 circoli che aderiscono al Comitato torinese.

Il nuovo direttivo di Arci Torino

Per la prima volta, ci saranno due vicepresidenti, Luca Bosonetto e Anna Maria Bava. Il nuovo direttivo è a maggioranza femminile. È composto da Andrea Polacchi, il presidente uscente, Laura Aricò, Vito Buda, Rachele Bugatti, Roberta Calia, Vittorio Campanella, Eleonora Cappelluti, Francesco Carbonara, Marcella Cernicchiaro, Lucia Chessa, Luigi Cosi, Sofia Darino, Valentina Gallo, Valentina Garbolino, Tatjana Giorcelli, Giulia Gozzelino, Alice Eugenia Graziano, Antonia Fortunato, Maria Labate, Rudy Lazzarini, Alessandro Maioglio, Odilia Negro, Davide Tomatis, Lia Tomatis, Francesco Tordolo, Davide Toso, Valentina Sacchetto, Francesco Salinas, Alina Seiceanu, Pier Paolo Saroglia.

Chi è Daniele Mandarano

Mandarano, una laurea in Storia e Filosofia, ex libraio, succede ad Andrea Polacchi, che ha guidato l’Arci dal 2016, dopo un lungo commissariamento, ed è stato riconfermato nel 2021. Durante i due precedenti mandati, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente.

La sua esperienza in Arci è iniziata in provincia. Nel 2010 è stato infatti tra i fondatori del Circolo Margot di Carmagnola, paese di cui è originario. E’ stato presidente del Margot tra il 2010 e il 2014. Negli ultimi anni, invece, si è occupato della tutela associativa e del coordinamento del Centro Servizi di via Verdi per Arci Torino.

«Raccolgo con entusiasmo e senso di responsabilità il testimone di un Comitato che, grazie all’impegno di Andrea Polacchi e di tutta la dirigenza, ha saputo crescere, innovare e costruire legami forti sul territorio. Porteremo avanti questo percorso, sostenendo i circoli e valorizzando la loro autonomia e capacità di iniziativa – dichiara – In un tempo segnato da complessità e cambiamenti, Arci Torino continuerà a essere uno spazio aperto, libero e accogliente: un luogo dove la partecipazione, la cultura, il mutualismo e i diritti non sono parole astratte, ma pratiche quotidiane. Al centro ci sono sempre le persone, i percorsi collettivi, le storie che danno vita ai circoli Arci, vere e proprie comunità in movimento».

Gli interventi delle autorità alle Fonderie Limone

Alle Fonderie sono intervenuti il presidente dell’Arci Nazionale, Walter Massa, il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, e i rappresentanti di Uisp Torino, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, CGIL Torino, ANPI Torino, ACLI Torino, LegaCoop, il Forum del Terzo Settore.

I numeri di Arci Torino

Mandarano è pronto a guidare una realtà in crescita su Torino.

Oggi, Arci Torino vanta 81380 tesserati (erano 60383 nel 2016, con una crescita costante degli aderenti: si attesta al 33,4 per cento) e 184 circoli affiliati (erano 107 nel 2016: si è registrato pertanto un incremento del +71,9%), con una presenza sempre più radicata in quartieri e comuni della Città Metropolitana. È motore di più di 4mila iniziative culturali l’anno sul territorio: quasi il 40 per cento della musica dal vivo in città viene proposta in un circolo. 

Fanno parte di Arci Torino realtà attivissime, dal Magazzino sul Po al Circolo Sud, dal Bunker a Indiependence, da Casa Fools a La Cricca, da Seeyousound al Cap10100, dallo Ziggy Club al Cafè Neruda, dall’Associazione Babelica a Deina, da Xplosiva a Balon Mundial, dal Circolo Risorgimento al Da Giau. Parallelamente, insieme ai circoli sono nate iniziative di punta come Jazz Is Dead!.  Ma Arci in questi anni ha lavorato molto anche sul Centro Servizi di via Verdi, un punto di riferimento per i Circoli: proprio via Verdi ha subito un grande cambiamento. Se gli occupati, nel 2016, erano 5, ora vi lavorano 17 persone.

Arci è, da sempre, anche cuore pulsante di iniziative nel segno del sociale e dell’inclusione, dal progetto Fooding, con le mense per persone senza dimora nei circoli Arci e il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari per le famiglie in difficoltà, al supporto ai riders che oggi possono trascorrere le loro attese nei circoli aderenti. E, ancora, la creazione di una serie di sale studio per gli studenti.

Daniele Mandarano: «Siamo e saremo convintamente dalla parte dei diritti, sempre»

«Arci Torino è una rete viva, plurale, che ogni giorno agisce con radicamento nei territori e vicinanza alle persone. I nostri circoli e i nostri progetti sono spazi concreti di solidarietà, mutualismo e cultura: lo dimostrano esperienze come Fooding e Sosta Riders, che parlano alle fasce più fragili della società, restituendo dignità e costruendo alternative – afferma Mandarano – Siamo e saremo convintamente dalla parte dei diritti, sempre. In questo tempo segnato da guerra e rimozione, ribadiamo con forza la nostra posizione: siamo al fianco del popolo palestinese, per una pace giusta e duratura fondata sul rispetto del diritto internazionale».

Aggiunge: «Guardando ai prossimi anni, lavoreremo con determinazione sul fronte delle politiche educative, perché crediamo che la cultura, l’accesso alla conoscenza e la formazione critica siano strumenti fondamentali di emancipazione individuale e collettiva. Infine, in un momento in cui si discute molto di festival e cultura, rivendichiamo con orgoglio il carattere non proprietario dei nostri eventi. I festival ARCI non sono prodotti calati dall’alto, ma frutto del lavoro quotidiano delle associazioni e delle comunità. Lo dimostra Jazz is Dead, che si terrà la prossima settimana: un esempio di come si possa fare cultura in modo indipendente, inclusivo e libero». Conclude: «Abbiamo davanti sfide importanti, ma anche una comunità straordinaria che non smette mai di costruire alternative. Insieme, continueremo a farlo».

redazione

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