Inaugura sabato 9 ottobre alle ore 17, la mostra d’arte di Isidoro Cottino, che comprende anche opere del padre Angelo e del fratello Ezio. Titolo dell’esposizione è infatti “I tre Cottino”, che si sviluppa nei locali della Sala Mostre della Biblioteca civica in via Frichieri 11. Una mostra antologica, ma anche un’occasione per scoprire o riscoprire i segni indelebili del trascorrere tempo, delle trasformazioni del linguaggio dell’arte, di una narrazione profonda e profondamente segnata dalla vita e dagli interessi culturali dei tre Cottino.
“Colori, segni, materia” è quanto viene presentato ai visitatori. La mostra viene illustrata da Angelo Mistrangelo, giornalista, scrittore e critico d’arte. «In questa sequenza di immagini – spiega Mistrangelo – si avverte la volontà di trasmettere, come si riscontra nei dipinti di Angelo Cottino (1902-1973), il fascino delle grandi vette che si stagliano su cieli limpidi, mentre le giornate invernali rivelano raggelanti e poetiche atmosfere. Atmosfere frutto dell’insegnamento impartito da un’allieva di Lorenzo Delleani, di quella segreta passione che ha accompagnato da sempre il suo dialogo, silenzioso e naturalistico, con la vegetazione del bosco e le incombenti nuvole cariche di pioggia».
«Accanto, affiora il discorso di Ezio Cottino (1930-1983) che, formatosi con il docente di disegno Galileo Barucci e compagno di classe e amico di Piero Ruggeri, ha eseguito una serie di quadri dalla misurata e calibrata impostazione. E dai colori della Cascina di San Antonio di Ranverso alla nitida grafia dei campi sapientemente coltivati, si delineano gli aspetti di una pittura caratterizzata dalla limpida e preziosa tecnica dell’acquerello, sino a raggiungere e fissare sulla tela la delicata espressione del volto della “Cinesina”».
Allievo di Filippo Scroppo alla scuola del nudo dell’Accademia Albertina e di Riccardo Licata per l’incisione sperimentale a Venezia, Isidoro Cottino, presente con un’opera nel Museo della Sacra Sindone, «ha unito ricerca, materiali e dato cromatico in una sorta di intensa e continua indagine sul valore della linea quale elemento determinante per la costruzione e definizione dell’immagine evocata». Sono ancora queste parole di Angelo Mistrangelo a presentare le opere di Isidoro Cottino.
«Ogni frammento, ogni xilografia stampata su fogli con lamine d’oro, ogni partitura astratto-geometrica, concorre a creare un clima di assoluta e coinvolgente armonia, di musicalità, di incontro con le forme sospese nello spazio. E nello spazio si profilano gli ulivi di Varigotti e i ricordi dell’infanzia, l’incanto dell’ultima foglia (composta da elementi naturali) e i fiori di primavera, con la serrata descrizione e rilettura di una singolare “Germinazione“. Dalle variazioni in blu a “Poesia“, dai contorni (di un personale “cloisonnisme”) che circoscrivono le zone fortemente materiche ai raffinati tondi e monotipi, emerge l’interiore energia della scrittura di Isidoro Cottino che ferma nell’atmosfera pensieri, incontri e segnali di un tempo rivisitato con un segno che gli appartiene indissolubilmente».
La mostra è aperta fino al 31 ottobre dal lunedì al venerdì ore 14.30-17.30, il sabato e la domenica ore 15-18. Accesso con green pass.