E nata l’associazione “Amici della biblioteca di Murello”

Tra le prime attività è stato presentato “Neve rosso sangue” ed organizzato un incontro sul tema “Luci e ombre nella storia degli ebrei: il salvataggio di Giorgio Perlasca”

MURELLO
È stata fondata, venerdì 4 marzo 2016, l’associazione “Amici della Biblioteca di Murello”, che si occuperà di garantire il buon funzionamento della neonata biblioteca civica e promuoverà attività culturali di vario genere che potranno interessare il paese ed il circondario.
La biblioteca “La Bufera”, dedicata all’opera letteraria più nota di Edoardo Calandra, è stata inaugurata nel novembre 2015 ed è gestita interamente da volontari. Gli otto soci fondatori dopo aver approvato all’unanimità lo Statuto dell’Associazione, hanno quindi eletto il Consiglio direttivo che risulta composto da quattro membri: Claudia Gazzano presidente dell’Associazione, Paola Pampiglione vice, Marita Gastaldi segretario ed Elena Gazzano consigliere.
Ricco il calendario di eventi culturali in programma per la primavera 2016 che coinvolgeranno scrittori, editori e musicisti locali, ma non solo, chiamati a presentare le loro opere e a dialogare con il pubblico. Tra questi Sergio Soave, Gianni Cravero e la storica casa editrice torinese Viglongo.
Il primo di questi appuntamenti si è svolto giovedì 17 marzo con la presenza di Maria Pia Galletto, ex professoressa di storia e filosofia al liceo di Savigliano, che ha parlato sul tema: “Luci e ombre nella storia degli ebrei: il salvataggio di Giorgio Perlasca”.
La stagione culturale della Biblioteca è di fatto già stata inaugurata prima della fondazione ufficiale dell’Associazione. Giovedì 3 marzo, presso il salone comunale A. Sobrero, il giovane regista e sceneggiatore originario di Costigliole Daniel Daquino ha infatti presentato il suo film Neve rosso sangue, che ripercorre l’eccidio di nove partigiani garibaldini avvenuto a Valmala la mattina del 6 marzo 1945.
Nella sala gremita, Piero Balbo, autore del volume Combattere in Valle Varaita ha condotto il pubblico in un cammino a ritroso nel tempo, localizzando, geograficamente e storicamente, l’eccidio compiuto dagli Alpini della Divisione Monterosa della Repubblica Sociale Italiana. Al termine della proiezione, Daquino ha poi dialogato con il pubblico raccontando sia la sua esperienza, caratterizzata dalla difficoltosa ricerca dei fondi necessari per girare, di regista esordiente appassionato di tematiche resistenziali che la grande motivazione che l’ha spinto a far conoscere un episodio significativo della storia della guerra di Liberazione locale. Tra i temi toccati nel corso dell’incontro, accanto a quelli relativi alla realizzazione del mediometraggio e al lavoro di ricostruzione storica, ricordiamo il ruolo avuto dalle donne nella guerra e la perdita della memoria storica da parte delle generazioni più giovani.

p.g.

redazione

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