Carmagnola. Il Punto Alzheimer in memoria di Micky Spina è realtà

 

CARMAGNOLA – Il Punto Alzheimer in ricordo di Michele Spina è diventato una realtà. Il progetto è stato presentato oggi con tutti i suoi dettagli nella sede del CISA 31 di Carmagnola, alla presenza della dottoressa Valeria Torazza presidente del CISA 31, del dottor Guido Barberis direttore S.C. di Geriatria dell’ASL To5 e del dottor Mario Traina direttore del Distretto dell’ASL To5 di Carmagnola.

Partenza per l’attivazione del Punto Alzheimer è stato il lascito di 5mila euro del dottor Giovanni Spina che ha eseguito la volontà del figlio Michele (Micky) scomparso l’anno scorso. La stretta collaborazione tra CISA 31, ASL e AMA (Associazione Malati di Alzheimer) di Chieri ha portato poi il progetto alla fase operativa.

La presenza di circa 700 malati nel distretto di Carmagnola e un bilancio degli incontri sulla geragogia che si sono tenuti lo scorso anno ha aiutato a indicare i passi da seguire per impostare il Punto Alzheimer: «Ci sono sostanzialmente tre azioni – ha spiegato la dottoressa Torazza – Momenti formativi (il primo incontro sarà venerdì 6 marzo alle 20.30 in biblioteca), una palestra cognitiva e l’Alzheimer Caffè. Il Caffè in particolare è una risposta specifica per i malati e le famiglie; sarà un incontro mensile, abbiamo già individuato un locale idoneo, e una occasione per avere informazioni utili sui servizi».

Spiega quindi il dottor Barberis: «Il momento formativo è importante per conservare la memoria; si è riscontrato infatti che la deficienza che maggiormente si ripercuote sulla famiglia è quella cognitiva. Investire in prevenzione vuol dire ritardare l’insorgenza della malattia: con questo obiettivo nasce la palestra cognitiva, un luogo dove praticare un allenamento del cervello già ai primi segnali di deficit memoria». La palestra cognitiva prevede sei ore settimanali dove effettuare esercizi individuali di memoria con un supporto informatico, ed un momento aggregativo con attività di gruppo. Due specialisti (di cui uno sarà uno psicologo) seguiranno i partecipanti, massimo sei contemporaneamente, per tre ore consecutive e cicli di tre mesi; l’allenamento poi può essere continuato a casa. La partecipazione alla palestra cognitiva viene suggerita dal medico, ma anche il singolo può richiedere di essere inserito nel programma: «È infatti un trattamento precoce – ha precisato il dottor Barberis – non è per persone già malate».

«Il grosso problema oggi sono le patologie croniche, che colpiscono soprattutto gli anziani, i più vulnerabili e fragili – interviene il dottor Traina – Per affrontare queste problematiche non si può più lavorare da soli: ecco quindi a proposito dell’alzheimer la collaborazione tra un privato (il dottor Spina), il CISA 31, l’ASL e i volontari. La prevenzione diventa la più importante forma di intervento; l’orientamento e l’accompagnamento sono poi strumenti di cui possiamo disporre e sono le risposte terapeutiche più efficaci».

Gli incontri nella palestra cognitiva inizieranno ad aprile nella sede del CISA 31 in via Cavalli 6; è richiesto agli utenti un contributo di 3 euro all’ora. Per conoscere le modalità di accesso è possibile rivolgersi al CISA 31 (011.9715208) il martedì ore 9-12 e il giovedì ore 14-15.45 oppure all’ UVA (Unità di Valutazione Alzheimer) nel reparto di lungodegenza-geriatria dell’ospedale San Lorenzo (011.9719579).

Irene Canova

 

redazione

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