Gli incontri letterari di Giugno a Vigone

Per gli appassionati della lettura la rassegna letteraria “Due chiacchiere con…”, che la Biblioteca Civica Luisia organizza da qualche anno, si interseca con la rassegna “Giardini d’autore” promossa dall’associazione Liberi Libri Liberi di viaggiare creando entusiasmanti possibilità di incontro in location eccezionali rappresentate dai giardini e parchi più belli di Vigone. Due sono gli incontri che si terranno a giugno.

Mercoledì 11 giugno alle 21, l’appuntamento è presso il Giardino della Famiglia Cavaglià- Morra, via Torino 36, dove lo scrittore Fabio Gedda presenterà “La casa dell’attesa”. Uscito il 25 marzo, il suo nuovo libro, pubblicato da Editori Laterza, è unreportage narrativo intenso, ambientato in Angola, tra la capitale Luanda e il sud del paese, a Chiulo, dove, accanto all’ospedale rurale sostenuto da Medici con l’Africa Cuamm sorge una casa molto speciale. È lì che le donne della provincia vanno a vivere prima del parto, per proteggere sé stesse e i loro figli.

Il libro affascina il lettore pagina dopo pagina e lo accompagna a scoprire le diverse dimensioni dell’attesa, un fermarsi per aspettare e sperare. Il tutto attraverso lo sguardo speciale dei medici del Cuamm che aiutano l’autore a conoscere un po’ di più questo paese e questa popolazione, tra memorie di guerra, paesaggi mozzafiato e sogni da coltivare.

Il mercoledì successivo, 18 giugno, si potrà visitare il Giardino della Famiglia Adriani e Ferrero, in via Vaira 8, dove, sempre alle 21, sarà presentato il romanzo d’ esordio di Alessandro Beriachetto.  “La pausa del Buio” è un thriller psicologico intenso e dal ritmo incalzante dove il protagonista, il commissario Domenico Moretti, detto “Mec”, considera le vittime come la chiave per entrare nella testa dell’assassino. Questo peculiare metodo d’indagine porta il pubblico a seguire Mec nel suo viaggio personale all’interno della psiche perversa del killer.

L’ispettore si è trasferito nel commissariato più tranquillo di Torino per riprendersi e superare un profondo dolore personale legato alla morte della figlia Debora. In sostanza, Moretti, ormai ultrasessantenne, si sente come in una sorta di pensionamento anticipato.

Quando gli viene affidato questo nuovo incarico, inizialmente sembra vacillare, convinto di essere “troppo vecchio per andare a caccia di mostri”, ma in seguito, la sua grande esperienza professionale prende il sopravvento. Oltre all’avvincente indagine e all’approfondimento psicologico che Beriachetto fa dei propri personaggi, il lettore scoprirà durante la lettura diverse riflessioni sociali, dalla mancata integrazione delle popolazioni ROM alla distanza tra le persone, dal problema della prostituzione alla ludopatia. Questo mix tra indagine, analisi psicologica e temi sociali permette a Beriachetto di costruire un thriller magnetico, grazie anche a uno stile vivido e una scrittura sicura e definita.

Alessio Richiardi

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