VIGONE – Malcontento anche a Vigone per i tagli alla sanità operati in regione. Ad essere chiamato in causa è il Medi.Terr, l’associazione di sei medici ed un pediatra convenzionati con l’ASL To3 che, ubicata in via Ospedale 1 nella sede dell’ASL, ha dato vita ad un punto di assistenza primaria rivolta ai pazienti di Vigone, Villafranca P.te, Virle P.te, Buriasco, Cercenasco e Macello.
Dal 30 giugno il Medi.terr non verrà più finanziato dall’ASL To3. Il sindaco di Vigone Claudio Restagno si è quindi mosso a difesa di questo importante servizio per la cittadinanza, rivolgendosi con una lettera datata 13 maggio direttamente al direttore dell’Asl To3, dott. Gaetano Cosenza.
«Ho saputo che il nostro “Medi.terr” dal 30 giugno non verrà più finanziato dall’ASL TO3 – ha esordito Restagno nella lettera, rivolgendosi al dott. Cosenza – Ho avuto occasione di incontrarla e mi ricordo molto bene di una cosa che lei mi aveva detto in quell’occasione “… Io sono mandato per risanare…Rimango tre o quattro anni e poi vengo spostato… Non guardo in faccia e non faccio favori a nessuno…”. E poi mi aveva con molta trasparenza raccontato il suo programma (le parlo di tre anni fa circa…): chiusura dell’ospedale di Pomaretto e sua possibile riconversione, concentrazione di alcuni servizi all’ospedale di Rivoli, riduzione dei numeri dei primari, ridistribuzione sul territorio del personale in eccesso (medici ed infermieri), istituzione dei Centri di Cura Primari, ricontrattazione dei debiti con i fornitori dell’ASL TO3, pagamento nell’anno dei debiti contratti dall’ASL TO3 con i centri convenzionati. Un programma sicuramente ambizioso che avrebbe permesso un buon compromesso tra tagli di spesa e servizi efficienti…
Oggi gli ospedali nelle nostre valli non ci sono più, sono stati ridimensionati i servizi sul territorio, del personale in esubero neanche l’ombra, i Cap non sappiamo che fine hanno fatto, il pronto soccorso del nostro ospedale è diventato l’anticamera di un ambulatorio medico, le analisi del sangue devi sperare che ti arrivino perché per alcune di queste, particolari e dispendiose, il laboratorio analisi aspetta di averne un certo numero prima di farle. Mi creda c’è da sperare di star sempre bene…
Mi rendo conto che, probabilmente i progetti futuri sono quelli di concentrare i servizi sanitari nei capoluoghi di provincia o nelle zone di maggior addensamento demografico, ma proprio perché parliamo di servizi non ci possono essere cittadini di serie A e quelli di serie B. Oppure si abbia il coraggio di dirci che dobbiamo attrezzarci, fare delle assicurazioni, perché un servizio sanitario pubblico non ci sarà più garantito.
Abbiamo il nostro piccolo “Cap” a Vigone che dà la possibilità alla gente di non andare sempre al pronto soccorso o semplicemente di rivolgersi all’ospedale, con notevoli risparmi per la collettività. Sicuramente un bell’esempio di “Cost Reduction” considerato che sembra essere questo l’obiettivo primario della nostra ASL.
Il Medi.terr di Vigone questo fa e non in maniera “sperimentale”. Prevenzione, prelievi, medicazioni, assistenza agli anziani che saranno anche “un costo per la società”, ma sono i nostri nonni, i nostri genitori, è la nostra gente alla quale vogliamo bene. Medici e infermieri che insieme, non solo esercitano in modo ineccepibile la loro professione, ma si fanno carico del loro prossimo. Una parola che la farà sicuramente sorridere, ma io sono nato e vivo in una Regione che dell’attenzione ai più deboli ha fatto la sua bandiera dall’800 a venire avanti e quindi per me ha un grande significato.
Non si può distruggere tutto senza costruire nulla. Non si offenda, ma ad oggi le sue promesse, per quanto riguarda il nostro territorio sono state disattese.
Ci lasci almeno quel poco che ancora funziona».
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