Quali sentieri percorre un matrimonio prima di andare in frantumi? Quali tappe si devono toccare? Sono tutte così necessarie oppure è possibile saltarne qualcuna?
La maggior parte delle persone che decide di separarsi, giustamente, ci pensa su un bel po’: il matrimonio è una faccenda importante e naturalmente non si manda tutto all’aria per un raptus improvviso.
Il fatto che sia una faccenda importante, però, può condurre i diretti interessati a compiere un errore fatale: nell’intento di non essere precipitosi, di non lasciare nulla di intentato e di essere “proprio sicuri prima di decidere” ci separiamo solo dopo anni di logoramento.
Va bene separarsi, quindi, ma solo se proprio non ne possiamo più, se siamo allo stremo delle forze, se facciamo davvero schifo, se abbiamo finito i servizi di piatti da tirarci addosso.
Il matrimonio è importante e quindi prima di farlo finire dobbiamo essere sicuri di averlo rovinato proprio per bene in ogni sua parte senza tralasciare nessun angolo; ogni minimo anfratto deve essere danneggiato, oltraggiato e calpestato per benino e solo a quel punto possiamo uscirne senza ripensamenti.
Come se, dovendo abbandonare la casa dei nostri sogni, cercassimo sollievo nel fare la cacca in ogni stanza. Oppure come se, trovando il nostro maglione preferito infeltrito, dovessimo rovinarlo ancora di più: ci versiamo sopra un bicchiere di vino, lo buchiamo con la sigaretta, lo usiamo per pulire la cuccia del cane per poi finalmente buttarlo senza rimpianti.
Aspettare oltre la soglia del logoramento (quando nel nostro intimo abbiamo preso la decisione e sappiamo che finiremo col separarci) non fa bene a nessuno; ci si distrugge ancora un po’, ci si fa altro male, ci si dice cose che resteranno in memoria per sempre.
Proviamo ad immaginare un mondo pazzo in cui, proprio perché il matrimonio è importante, le coppie decidono di interromperlo in un momento in cui si vogliono ancora un po’ di bene e si rispettano. Strano, vero? Quel bene e quel rispetto rimangono cristallizzati per sempre, piccoli e preziosi, con grande giovamento delle due persone coinvolte e dei figli. Separarsi prima di sporcare tutto, prima di distruggere, di umiliare, di odiare. Sembra così poco italiano e così finlandese, non trovate?
Separarsi con la consapevolezza che nulla dura per sempre e che possiamo accettare questo dato di fatto senza fare cagnara, ma con intelligenza. Andare ognuno per la propria strada senza bisogno di trivellare e bombardare il percorso fatto in precedenza, insieme.
A volte quello che ci sembra folle ed insensato é semplicemente diverso da ciò che è sostenuto dal senso comune, dal catechismo e dagli insegnamenti della nonna, ma è proprio in queste idee balzane che riusciamo ad intravedere barlumi di civiltà.