Manca la firma per sbloccare quasi 2 milioni di euro per la gestione dei braccianti stagionali in agricoltura in provincia di Cuneo.
Senza quelle risorse, la rete di Comuni coordinata dalla Prefettura si inchioda: niente accoglienze diffuse, niente servizi di assistenza ai migranti e centinaia di lavoratori e aspiranti tali accampati per le strade, nei parchi e in sistemazioni di fortuna a Saluzzo e in tutto il distretto della frutta, come avveniva in passato.
Dopo numerosi scambi con il Governo tramite il commissario straordinario, il sindaco di Saluzzo Franco Demaria ha scritto ai vertici della Regione Piemonte (il presidente Alberto Cirio e gli assessori Elena Chiorino, Enrico Bussalino e Paolo Bongiovanni) e al prefetto di Cuneo Mariano Savastano per illustrare i ritardi, le motivazioni dell’allungamento dei tempi e i rischi sempre più concreti a cui va incontro tutto il sistema in vista della stagione della raccolta 2025, e quindi tutta la Granda.
«Esprimo – scrive il primo cittadino saluzzese – la nostra massima preoccupazione in merito all’ulteriore allungamento dei tempi per l’avvio delle progettualità, a fronte della scadenza dei termini dettati dal Pnrr che si fanno sempre più stringenti».
«C’è il concreto rischio – precisa Demaria – che, senza la firma non oltre la fine di febbraio 2025, salti la rete delle accoglienze diffuse sul territorio del distretto della frutta saluzzese e cuneese, di cui Saluzzo è Comune capofila, grazie al protocollo della Prefettura».
Progetto “Pon – Fse Common ground”
Il sistema nel 2024 aveva coperto i costi delle “case” e dei campi di container grazie al progetto “Pon – Fse Common ground” di cui la Regione Piemonte è capofila, in fase di chiusura: «Al momento – aggiunge – non vi sono risorse disponibili per l’apertura ed il funzionamento delle accoglienze già dalla prossima annualità 2025, con la prospettiva certa dell’aumento esponenziale di insediamenti abusivi di lavoratori e aspiranti lavoratori stagionali sul territorio, con conseguente aumento dei fenomeni di illegalità e sfruttamento lavorativo».
Demaria sintetizza al presidente Cirio e agli assessori regionali gli elementi della rete e i risultati raggiunti: «Con un decreto del marzo 2022, a Saluzzo vengono assegnate risorse per oltre 1 milione e 700 mila euro, coinvolgendo i Comuni di Savigliano, Lagnasco, Tarantasca, Busca, Verzuolo, Revello, Scarnafigi, Manta e Costigliole Saluzzo, oltre a Cuneo. Questo Comune ha provveduto nei termini stabiliti, cioè entro gennaio 2023, alla elaborazione e presentazione della progettualità specifica e a tutte le successive richieste di integrazione e chiarimento».
Il Modello Saluzzo per l’accoglienza dei braccianti
Da oltre 2 anni, da gennaio 2023 appunto, la “Rete delle accoglienze diffuse”, in passato anche indicata come “Modello Saluzzo”, che mette a disposizione del settore agricolo, fra le varie cose, decine di posti letto per stagionali, è “in stallo gestionale”.
Nell’agosto 2024, dopo 19 mesi senza alcuna comunicazione da Roma, il Comune di Saluzzo come vertice della “rete” ha ricevuto richieste di integrazione del progetto, prontamente trasmesse, che adesso prevede l’aggiunta di 52 posti, passando da 127 a 179, distribuiti su siti in 8 Comuni del distretto frutticolo.
«Ad oggi non ci sono notizie sull’approvazione del piano da parte del Ministero – precisa Demaria – mentre resta l’obbligo di affidare i cantieri entro giugno 2025, cioè quattro mesi da oggi, e terminare tutti i lavori entro lo stesso mese del 2026, fra meno di un anno e mezzo».
Mauro Calderoni (PD): le imprese – dagli agricoltori agli industriali – chiedono a gran voce più lavoratori stranieri per sostenere l’economia
Sulla questione è intervenuto anche Mauro Calderoni, ex sindaco di Saluzzo e attuale consigliere regionale PD.
Afferma Calderoni: «Da una parte la destra alimenta paura e diffidenza contro i migranti, bloccando ogni tentativo di riforma e imponendo politiche emergenziali e provvedimenti sempre più restrittivi. Dall’altra, le imprese – dagli agricoltori agli industriali – chiedono a gran voce più lavoratori stranieri per sostenere l’economia di un Paese che invecchia e che soffre un crollo demografico senza precedenti. L’ultimo click day per il Decreto flussi ha dimostrato, ancora una volta, l’assurdità di un sistema che genera precarietà e lavoro nero. Le quote di ingresso si esauriscono in pochi minuti. Un meccanismo farraginoso che crea incertezza per le imprese e alimenta sfruttamento e irregolarità per i lavoratori».
Coldiretti Cuneo, ad esempio, ma anche altre organizzazioni datoriali in ogni parte d’Italia, chiede da tempo procedure più efficienti, regolarizzazioni per chi già lavora nel nostro Paese e programmi di formazione nei Paesi d’origine. «Ma il governo di destra continua a fare orecchie da mercante, prigioniero della propria propaganda anti-migranti – continua Calderoni – Non solo. Il declino demografico minaccia la sostenibilità economica del Paese, eppure la destra si rifiuta di affrontare il tema della cittadinanza, negando diritti a chi nasce e cresce in Italia e lasciando migliaia di giovani senza prospettive».