A cura di Gervasio Cambiano
Il periodo napoleonico fu assai travagliato per il Piemonte. In molti luoghi, specie nei piccoli paesi di provincia, l’amministrazione filo-francese (essenzialmente notabili giacobini, qualche religioso e qualche nobile) era mal sopportata dalla popolazione. Ed anche il clero in parecchie comunità del territorio mantenne questo atteggiamento.
Ben più diversificato era l’atteggiamento nei confronti delle autorità francesi dell’Arcivescovo del tempo (Carlo Luigi Buronzo del Signore, 1797-1805), della Curia di Torino e dei Vescovi piemontesi. Ma questo non rientra nel presente locale saggio cronachistico.
Il Parroco si era opposto al canto del Te Deum e del Tantum ergo nella Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli
Un caso interessante e anche molto indicativo di questo clima è quello occorso a Polonghera nel gennaio del 1805. Nell’Archivio Comunale esiste una copia di una lettera inviata alla Prefettura del Dipartimento della Stura (1) dove si informa l’Autorità prefettizia che il locale Parroco si era opposto al canto del Te Deum e del Tantum ergo nella Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli, per l’incoronazione di Napoleone Bonaparte ad imperatore, avvenuta il 2 dicembre 1804 nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi. (2) Il Parroco don Giovanni Antonio Rossi era di sentimenti molto poco filo francesi e certamente più filo sabaudi. In un altro documento del luglio 1799 aveva già partecipato alla sottoscrizione in oggetti preziosi e denaro, indetta dal Governo Sabaudo di Torino in nome del Re Carlo Emanuele IV ritiratosi in Sardegna, messo in piedi dalle Armate Austro-Russe comandate dal gen.le Souworoff che entrò in Torino cacciandovene i francesi nel maggio 1799.
La lettera del 1805 è sottoscritta dal “cittadino aggiunto (cioè come la figura dell’adgioint francese) a questa Maire Giuseppe Prochietto stante l’assenza del Maire dice che nella “sala della Mairie (Municipio) è comparso il cittadino Giuseppe Michetti e vari altri dilettanti di musica, quali sulla richiesta avuta ieri dal cittadino Maire di questo Comune di intervenire oggi nella Chiesa Parrocchiale per cantare un solenne Te Deum in ringraziamento all’Altissimo del felice avvenimento di Napoleone Bonaparte al trono imperiale della Francia, e successivamente il Tantum Ergo all’occasione della benedizione del SS Sacramento, siano stati tutti essi filarmonici non meno che tutto il popolo sorpresi, che il cittadino Parroco di questo Comune non abbia permesso che siasi dai detti dilettanti cantato il Tantum Ergo per così festeggiare un giorno così rimarchevole”.
Prosegue il Prochietto (cittadino aggiunto), che questa decisione “è stata di scandalo a tutti i presenti nella Chiesa Parrocchiale” e che dato “lo sfregio fatto in pubblico dal cittadino Parroco” gli “siasi riservato di dare le provvidenze a tal riguardo”. Seguono in qualità di testimoni i nomi del cantore G.B. Roasenda e dell’organista Filiberto Torta e di tutti i musicisti in numero di 8 e del Michetti qualificato “musico filarmonico”, evidentemente il capo della compagine musicale. Dopo questo “increscioso” episodio allo stato attuale delle ricerche, non sembra sia accaduta nessuna grave censura o interdizione al Parroco. Probabilmente tutto finì in una semplice reprimenda scritta da parte del Maire al sacerdote o magari inviata alla Curia Vescovile a Torino. Il rapporto tra autorità religiosa e autorità comunale, pur su differenti fronti, continuò comunque negli anni successivi.
(1) Il Dipartimento della Stura con a capo Cuneo (Prefettura) era diviso in vari Arrondissement. Polonghera era compreso in quello di Saluzzo.
(2) Napoleone si autoincoronò mettendosi sul capo la corona e poi mettendo l’altrettanta corona sul capo di Giuseppina.