Nella mattinata del 1° febbraio si è conclusa un’indagine coordinata da oltre 150 carabinieri dei Comandi Provinciali di Genova, Napoli, Torino e Caserta. Tra i fermati nel corso dell’operazione c’è anche un 34enne pregiudicato, domiciliato a Scalenghe, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Genova, per associazione per delinquere finalizzata alletruffe agli anziani.
Le complesse indagini del Reparto Operativo–Nucleo Investigativo del capoluogo ligure, coordinate dalla Procura della Repubblica genovese, hanno permesso di individuare una banda criminale che aveva preso di mira gli anziani ed operava su tutto il territorio nazionale.
L’operazione ha portato in carcere 21 persone, cinque sono state sottoposte ai domiciliari e tre all’obbligo di firma.
Complessivamente sono state contestati agli indagati 54 episodi di truffe pluriaggravate, di cui 45 portate a termine e 9 tentate, perpetrate sull’intero territorio nazionale dall’aprile 2022 al marzo 2024 per un bottino complessivo di oltre 700mila euro.
Le modalità di azione erano sempre le stesse. Le vittime erano individuate e studiate per un po’ di tempo, poi erano contattate telefonicamente da falsi marescialli dei carabinieri o da sedicenti avvocati, i quali riferivano che un congiunto dell’anziano, in genere un figlio o un nipote, aveva provocato un incidente stradale in cui la controparte era rimasta gravemente ferita. Per evitare l’arresto del parente si rendeva necessario pagare immediatamente una cauzione per risarcire il ferito. Si affermava quindi che la vittima avrebbe potuto alleggerire la situazione del congiunto mettendo a disposizione il denaro e i gioielli presenti in casa. Per facilitare le operazioni tale materiale doveva essere consegnato entro brevissimo tempo ad una persona (finto carabiniere o assistente dell’avvocato) che si sarebbe presentato direttamente all’abitazione per ritirare il tutto. Nel frattempo, fino a quando il corriere non era giunto alla casa dell’anziano, la vittima era trattenuta al telefono per avere la certezza che non vi fossero ripensamenti o telefonate ai familiari.
La banda agiva a carattere nazionale, con un coordinamento centrale ma, nelle singole località poteva contare su collaboratori che potevano fornire informazioni sulle potenziali vittime e fungevano da corrieri a cui consegnare il denaro e i preziosi.