A Scalenghe il cantiere per la riqualificazione del Centro Maranetto e dell’ex Ca’ dei Pover, progetti finanziati con i fondi PNRR, nell’ambito della rigenerazione urbana, è fermo ormai da ottobre 2024 e a nulla sono valsi i solleciti da parte dell’amministrazione comunale nei riguardi della ditta GSM Costruzioni srl aggiudicataria dell’appalto. La speranza era quella di poter riportare le varie associazioni scalenghesi all’interno del Centro Maranetto, dove sono le loro sedi storiche, entro la fine dell’anno appena concluso ma questo non è stato possibile.
Già all’inizio dei lavori i continui ritardi e rinvii avevano fatto presagire che non ci sarebbe stato il rispetto dei tempi di consegna e, a conferma di questo, a fine dicembre è stato ventilato un fallimento da parte della ditta GSM. Anche se tale eventualità, fortunatamente non ha avuto riscontro, la ditta versa in difficoltà economiche ufficialmente ammesse che dovrebbero portare alla cessione in affitto dei lavori che interessano il comune di Scalenghe. La ditta affittuaria dovrebbe portare a termine l’operato promesso. Ma al momento non si vedono variazioni della situazione: il centro Maranetto necessita della posa dei pavimenti e della installazione dei serramenti, mentre la Ca’ dei Pover, che dovrebbe diventare un housing temporaneo è ferma alle fondamenta. La Sindaca Monica Pecchio, pienamente conscia che le attuali sedi temporanee delle due associazioni non sono in grado di soddisfare a tutte le loro necessità, ammette che al momento è difficile poter restituire loro una sede idonea.
Probabilmente l’unica vera possibilità di intervento efficace consiste nella risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice. Tale via era stata sino ad ora scartata perché si temeva che avrebbe allungato i tempi di termine oltre il limite fissato dal PNRR per la realizzazione e per il finanziamento dell’opera. Purtroppo, attualmente si è costretti ad andare verso questa soluzione poiché si rischia comunque uno sforamento dei termini. La situazione è ancora più amara poiché, in seguito ai disagi che si sono venuti a creare, si sta assistendo ad una riduzione delle donazioni di sangue poiché i donatori sono costretti a recarsi in altre sedi preferendo Castagnole Piemonte o Vigone.